Prezzo: 20,00€ l’uno, spedizione a partire da 10,00€
La presentazione di questi due portaspezie vale anche come un tipo di articolo che realizzo quasi costantemente in assortimento vario anche su ordinazione. Per esempio li posso personalizzare con una fascia centrale dove vi scrivo il nome di una spezie o altro.
I due in foto presentano il classico Raffaellesco con una doppia grottesca speculare che per ragioni di spazio si fonde verso un solo elemento sul retro.
Il secondo è un disegno variato del Ricco Deruta che conta di due diversi elementi separati, i quali marcano (a scelta di chi usa l’oggetti), un fronte e un retro.
Prezzo 15,00 euro l’uno, spedizioni a partire da 10,00 euro, disponibili anche su ordinazione
Due ganci realizzati da poco con caratteristiche diverse tra loro e nuove in generale.
Per il classico Raffaellesco ho approntato un nuovo piccolo disegno, nel quale ho escluso la zampa anteriore blu, che viene posta sotto il ventre della grottesca. Ne risulta una forma pur sempre molto graziosa che somiglia a una paperella natante. In aggiunta l’arancio usato (tonalità “Castelli”), sovrapposto e sfumato sul giallo uovo, assume una brillantezza estremamente squillante, che dà una nuova luce allo stile stesso.
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Sempre lo stesso arancio, però pennellato puro, è uno dei tratti caratterizzanti del secondo gancio, dipinto con lo stile del “Gubbio” e l’arancio che copre interamente il bordo dell’oggetto, circondando un’infiorescenza a boccio multicolore, attorniata dagli elementi secondari dello stile secondo la versione tondeggiante.
Brocche come questa vengono realizzate di solito come parte dei set da bagno d’epoca, completati da un bacile e un portasapone tondo, ma poiché mi sono ritrovato con una brocca in più, dopo averla dipinta la metto in vendita come pezzo singolo.
Il suo materiale di creazione è l’argilla rossa comune, il che è premessa di una lavorazione al tornio completamente a mano: tornitura della base, innalzamento della parete a goccia, taglio dello svaso superiore a forma di labbro sporgente e saldatura del manico a collo d’oca: segreti di un’arte ormai posseduta da pochi.
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La mia parte è stata completare con la pittura dello stile Raffaellesco, di cui ho scelto una versione classica, senz’altro “pulita” perché non contiene un gran numero di dettagli, ma in compenso, le forme di dimensioni notevoli delle figure e degli elementi ne guadagnano sotto il profilo dell’impatto visivo, ed è forse la scelta migliore per un oggetto un tempo realizzato per usi comuni e quotidiani, che ancora oggi vale la pena replicare.
Le grottesche sono due, speculari e divise da un festone verticale sotto il bordo allungato della brocca.
Due pezzi di maiolica moderna con delle decorazioni classiche. Degli scolaposate così sono difficilissimi da trovare altrove.
Le terrecotte sono realizzate da un artigiano di Deruta che crea gli scolaposate con un design che vede un coperchio , saldato come una cosa sola al contenitore delle posate, che ha tre razze, cosicché le posate messe ad asciugare, si mantengono ordinate senza ammucchiarsi in un punto del bordo e scivolare verso il fondo, diventando scomode per la presa. Il contenitore è forato e sotto esso, come pezzo separato, c’è un serbatoio per l’acqua; così si può estrarre il contenitore e gettare l’acqua a fine asciugatura.
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Questi due scolaposate sono stati dipinti (da me) con il Ricco Deruta e il Raffaellesco, i due stili più classici e famosi della tradizione che seguo sin dall’inizio della mia attività.
Dimensioni 25cm, per 17cm.; prezzo 30,00€, con spedizione 40,00€
A volte mi dedico all’artigianato puro. Nulla di particolarmente complesso, dei semplici portachiavi da muro costruiti con un mattonella rettangolare incollata a un supporto ligneo dipinto a olio.
La parte più importante resta la decorazione della mattonella. Quello che ho dipinto è una classica grottesca del Raffaellesco senza nessun aspetto fuori dell’ordinario. Tecnicamente è a sviluppo orizzontale (più in larghezza che in altezza) con la caratteristica di occupare lo spazio simmetricamente suddividendosi in due tronconi come fosse realizzata da due elementi indipendenti – rispettando quella regola decorativa spiccatamente rinascimentale della continuità delle forme durante la loro trasformazione, ovverosia il modo in cui sono collegati tra loro più elementi indipendenti e di diversa natura, che risultano allo sguardo d’insieme come fosse un dipinto unitario.
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Se osservare il punto in cui il corpo della bestia termina, in basso, all’altezza del fogliame rosso a cinque punte, quello che poi prosegue risalendo e richiudendosi su se stesso, piuttosto che la coda è un girale d’acanto le cui dimensioni, sia dei singoli fogliami e del fiore, che del girale stesso nel suo insieme, sono troppo grandi per farlo essere soltanto un complemento finale della grottesca: è un elemento indipendente del decoro.
Diametro 10 cm., prezzo: 15,00€, spedizioni a partire da 10,00€, disponibile personalizzato anche su ordinazione.
Un piccolo estratto (per così dire) dal mio “angolo del rosso” dove uso disegni di decorazioni classiche, con qualche modifica, reinterpretandole con una combinazione bicolore basata sui rossi e su altri smalti dai toni bruno-grigi.
Questo appendino ha le sfumature interne del palmizio ricurvo in lino, uno smalto speciale che offre un colore difficilmente raggiungibile con altre tecniche; non è un grigio né un marrone molto chiaro, ma riproduce esattamente la tonalità visibile nei tessuti di quella fibra, tanto che una precisa sfumatura vira verso il giallastro.
Compralo direttamente sul mio shop di Ko-fi, transazione sicura, nessun costo aggiuntivo Il rosso molto forte e cupo è uno smalto che miscelato personalmente, dà qualche problema nella sua gestione ma ha la caratteristica di reagire ai cambi d’illuminazione, a volte come assorbendo la luce per restare lucido e scuro, altre riflettendola con una tonalità tanto chiare da scomparire o quasi. Appendini così o in altre dimensioni e decorazioni sono disponibili su ordinazione.
Altezza 15cm., larghezza 18cm.;prezzo 50,00€, con spedizione 60,00€.
Oltre questa è ancora disponibile un’altra zuccheriera identica ma dipinta in Raffaellesco. Si tratta di un modello “vecchio stile” perché rispetta le forme di una volta: la bombatura del contenitore, due manici a forma di orecchia e il coperchio a cupola. Segue una decorazione con doppio motivo del Ricco Deruta, uno per lato rispetto ai manici, in una soluzione classica intesa a riempire completamente lo spazio – per questo non sono presenti i girali laterali che altrimenti avrebbero richiesto una lavorazione più sottile, quindi meno piena.
Tuttavia sono altri i dettagli che riescono a portare questo oggetto alla pari con gli standard di un tempo: i manici con tre colori e soprattutto i numerosi ordini di filettatura che vanno dal coperchio al bordo inferiore; si possono contare uno per uno nella foto e nel video. Ogni filettatura segue lo schema dei colore con cui si curava il Ricco Deruta secondo i modelli classici – nessuna improvvisazione o scelta personale.
Disponibile sul mio sito di e-commerce: pagamento sicuro, spedizione rapida. Click sulla tazzina con il cuore
Dopo aver mostrato l’applicazione (in divenire) del vecchio decoro detto »Gubbio» su un barattolo da cucina (vedi l’articolo immediatamente precedente), sullo scaffale accanto a esso è esposta una teiera che ho decorato nello stesso stile, ma con scelte differenti.
La teiera è completamente realizzata a mano con estrema cura in ogni suo componente: non si tratta di un articolo semplice da realizzare, perché gli elementi del manico e del beccuccio devono essere creati a parte e saldati al corpo principale dell’oggetto quando la terra è ancora fresca, e questi elementi “secondari” sono molto in realtà essenziali, perché il manico deve essere robusto e fissato saldamente al corpo, altrimenti la teiera sarebbe inutilizzabile, lo stesso vale per il beccuccio in cui tè deve scorrere limpido e senza ostruzioni di sorta.
La decorazione in questo caso è molto più compatta che in altri oggetti: una mia scelta dettata dal fatto che osservando su esemplari molto datati ha mostrato come il «Gubbio» sia spesso giocato proporti tra parti rigogliose di elementi decorativi riccamente colorati e parti (per lo più esterne) lasciate completamente bianche. In questo caso ho privilegiato il becco e parte del manico.
L’oggetto può essere acquistato direttamente sul mio e-commerce, click sulla tazzina con il cuore
In seguito, oltre alle numerose inflorescenze multicolori, che segnano i tratti essenziali del decoro, su questa teiera ho adottato la versione delle foglie allungate e appuntite invece di quella – alternativa – in cui sono tondeggianti; ma ho continuato a usare le forme tonde per gli altri elementi di riempimento che hanno altri colori. Le triadi delle foglie, che coprono quasi tutto lo spazio di collegamento tra un fiore e l’altro, sono in verde pavone e verde oliva in rapporto 2 a 1.
Per realizzare la contornatura, le legature e i dettagli di finitura, ho scelto di nuovo un marrone molto scuro usando un pennello davvero morbido che sono riuscito a far girare con molta facilità.L’effetto finale è chiaramente visibile: un decoro molto “tenero” alla vista, con colori bener armonizzati nelle loro tonalità, i quali riescono a ottenere quel compromesso tra l’eleganza e la vivacità che volevo dare a quest’oggetto di forma classica.
Definire questo oggetto come un barattoloda cucina può essere riduttivo, perché nonostante né la sua forma né le sue dimensioni siano eccezionalmente particolari, ha un aspetto che lo fa spiccare all’occhio qualunque sia il punto dove lo si alloggi, anche come oggetto da arredamento per ambienti meno casalinghi.
Questo innanzitutto grazie a due qualità strutturali: la terra bianca con cui è stato creato, che gli conferisce una brillantezza particolare e dei riflessi unici, e la sua forma: l’anello superiore che va a costituire un bordo dentro ol quale si incassa il coperchio. La decorazione è in stile Raffaellesco, secondo il modello della doppia grottesca raffrontate e speculari, separate da un festone verde al centro. Il disegno è risultato perfettamente stabile e fermo durante la fusione degli smalti, nonché la superficie totale del cilindro, che costituisce la parete liscia e continua del barattolo, mi ha permesso di gestire l’estensione del decoro al meglio, ottenendo una simmetria quasi perfetta.
Va segnalato l’ultimo dettaglio: prima della decorazione il barattolo è stato smaltato con il bianco, ma con una densità e uno spessore inferiore rispetto agli altri pezzi. Questa caratteristica, dopo l’infornata, oltre a rendere l’oggetto leggero in relazione alle dimensioni, lo ha dotato di un effetto per il quale sotto la lucentezza dell’invetriatura, la superficie appare modellata da continue irregolarità; tuttavia, a parte gli inevitabili segni rilevabilli al tatto delle pennellate, la superficie è liscia e compatta. Forse si può anche dire che l’oggetto trasmette parte della “vita reale” gli è stata messa dentro durante la creazione.
Diametro: 28,00cm; prezzo: 60,00€; con spedizione 70,00€
Il singolo elemento della penna di pavone, o per la precisione dell’occhio della penna in sé, sembra essere stato uno dei primi ornamenti adottati dalla maiolica italiana a partire dal XV secolo (probabilmente su ripresa di esempi più antichi).
Le sue forme di espressione, adattamenti e combinazioni con altri stili sono numerose, in particolare quando i cromatismi di due diversi stili combaciano, e ancora meglio quando i disegni si corrispondono in forme ansate o a goccia che sono quelle tipiche della soluzione decorativa della Penna.
Pezzo disponibile in vendita diretta sul mio account Ko-fi, stessi prezzi e condizioni
Prendendo lo stile del Ricco Deruta in uno dei suoi disegni in cui le volute dei fogliami non si allargano molto, e invece di andare a circoscrivere internamente il bordo dell’oggetto vanno a richiudersi in modo più significativo, si creano degli spazi interni che possono essere sfruttati come alloggiamenti per inserti a Penna; in questo caso mi sono limitato a solo uno.
